RADIOMAGAZINE 27/10/2002

 

Salve amici al microfono DV.

Oggi ho  un compito ingrato.

Si tratta del futuro di questa trasmissione, che con l’entrata in vigore del nuovo orario verrà cancellata dal palinsesto. Così per volere della direzione di AWR, sparirà la rubrica “RADIOMAGAZINE” destinata agli appassionati del radioascolto, media e mondo delle comunicazioni. E’ un duro colpo, che come potrete intuire, nessuno dei nostri ascoltatori si aspettava, me compreso. Non è facile dopo tanti anni, trovare le parole per questo momento. Siamo infatti oggi all’ultima trasmissione.

Andavamo in onda dal 1987 credo, o  forse anche da prima. In questi anni ne abbiamo fatta di strada.

Non è facile comprendere le motivazioni di AWR.  Si tratta di una questione relativa alla riorganizzazione degli uffici, che ha demandato i compiti di Forlì su Londra e Johannesburg.

Su questo ha senza dubbio influito la vicenda Argenta e questa è una mia opinione. In Italia il centro ad onde corte AWR non si farà. E su questo credetemi, ci sono tante cose da dire. La AWR ha ricevuto accoglienza in un Paese dove fino a qualche anno fa vigeva l’apartheid, ha ricevuto accoglienza in un Paese islamico quale gli Emirati Arabi, ha ricevuto accoglienza in un Paese che trent’anni fa ha vissuto il nazismo, ma non è riuscita ad ottenere i permessi qui in Italia.

Il denaro raccolto in tutte le Chiese del mondo, denaro straniero, avrebbe rappresentato un investimento straniero in Italia. Certo AWR non è una industria, ma senza dubbio  è una impresa editoriale, anche se a scopo religioso e senza fine di lucro. Un carattere di impresa a cui un Paese dovrebbe dare porte aperte. Ciò fà pensare che non interessano agli italiani gli investimenti stranieri, non interessa creare lavoro, né tantomeno il probabile indotto. Non interessa che una radio è una prima cellula di democrazia che un Paese dovrebbe avere.

Mi viene in mente Salt Lake City, la città costruita dai “mormoni”: prima sono venute le chiese, e dopo anche le attività  commerciali. Già ma forse ho citato un caso infelice, perché anche questa città è stata criticata dai giornalisti italiani, alla vigilia delle olimpiadi invernali.

Non avrei mai pensato che il radioascolto, avesse portato a riflettere su tanti argomenti, ma certo tutti lo sappiamo, che con la radio si diventa cittadini del mondo, per conoscere lingue, culture, costumi e tradizioni. E perché no anche religioni?

Le trasmissioni in Italiano di AWR continueranno ad essere in onda. Troverete un po’ più di religione. Fatene tesoro, e ricordate che la radio è anche questo.

Ringrazio a questo punto tutti coloro che hanno collaborato con me in questi anni, i loro nomi sarebbero troppo numerosi da citare. Un grazie fraterno anche agli amici Stefano, Marco, Alessandro, Cristoph, Pino.

E adesso vi propongo una lunga serie di interviste su come i nostri ascoltatori hanno reagito sulla decisione della AWR di chiudere RADIOMAGAZINE.

 

-Partiamo da Giuseppe Gianotti presidente dell’AIR da Torino.

 

-Dal presidente, passiamo all’ex presidente dell’AIR, Angelo Brunero anch’egli da Torino.

 

 

 

 

 

 

-E per conto dell’AIR, Alfredo Gallerati si occupa del progetto di salvaguardia delle trasmissioni internazionali in Italiano , sentiamolo.

 

-Da Alfredo Gallerati dell’AIR, passiamo ad uno che in questa associazione ha militato per tanti anni, ma che ora è più alto in carica. Luigi Cobisi da Firenze è segretario dell’European DX Council che raccoglie tutte le associazioni europee di radioascolto.

 

-Passiamo adesso all’Associazione dei Radioamatori, che sono quelli che con le loro apparecchiature ci seguono di più, Mario AMBROSI segretario nazionale ARI da Milano.

 

-Passiamo rapidamente ad un’altra associazione di radioascolto, una federazione di gruppi, il Coordianamento Radioascolto di cui per tanti anni è stato a capo Roberto Pavanello da Vercelli.

 

-Rivalutare le trasmissioni in italiano non è cosa semplice, e Paolo Morandotti da Milano col suo portale su internet “italradio” ci sta provando, e con due trasmissioni dedicate al radioascolto, una su Radio Vaticana e una su Radio Budapest, sta avendo molto successo.

 

-Giovanni Sergi del Gruppo Radio dello Stretto di Messina non è troppo contento che la nostra trasmissione chiuda.

 

-Passiamo al gruppo “radioincontro” di Pescara capeggiato da Franco Probi. Cosa pensi del fatto che radiomagazine chiude?

 

-Radiomagazine chiude, un fulmine a ciel sereno anche per Riccardo Stori del Gruppo Radioascolto della Liguria.

 

-Non tutti sanno che il radioascolto può essere un’ottima attività culturale per  gli anziani, coi suoi 90 anni lo ha dimostrato Salvatoro Placanica.

 

-Le onde corte, possono viaggiare sopra le acque, come dimostra Vittorio D’Artora da Quartu S.Elena che ci segue dalla Sardegna.

 

-Fra i tanti temi di cui ci siamo occupati in questi anni, anche della radio, così come il giornale, nelle scuole, e  Fabio Tagetti ci aiutato a parlarne.

 

-Fin qui la nostra carrelata di interviste fra gli ascoltatori che ci hanno seguito finora.

Di nuovo un grazie a tutti e non ci dimenticate.

Per chi volesse mantenere comunque un contatto con noi abbiamo attivato un indirizzo di posta elettronica, che è il seguente:

radiomagazine@libero.it

Scrivete anche alla amministrazione della AWR ovvero a

Uicca.tesoreria@avventisti.org

 

Un affettuoso saluto da Dario Villani.