RADIOMAGAZINE 21/7/2002

 

Salve amici al microfono DV.

L’estate con AWR è quanto mai fresca e ricca di novità e cosa c’è di meglio in estate che un buon libro, e per questo con oggi parliamo con uno che di libri ne ha scritti tanti, in linea da Sestri Levante (Genova), Manfredi Vinassa De Regny, pronto mi senti?

 

Eccomi, si buongiorno a tutti.

 

Manfredi Vinassa De Regny che ha firmato numerosi libri, alcuni molto famosi, come “I segreti della radio” per gli OSCAR MONDADORI, molto venduto in Italia,  molti altri libri dedicati alla CB, alla telefonia, alle utility,  e al radioantismo in generale, ecco vogliamo parlare di come ti sei avvicinato al mondo della radio e come è nato questo progresso, questo lanciarsi nel mondo dell’editoria?

 

Beh, guarda l’hobby, l’amore per la radio è nato nel periodo in cui abitavo all’estero fuori Italia, ero in Inghilterra e Irlanda e quindi per cercare di ascoltare le notizie,  la partita della domenica, ha fatto si che mi sono dedicato a questo hobby e poi  ho cominciato ad ascoltare non solo l’Italia ma anche il resto del mondo. Tornato poi in Italia ho poi ampliato i miei orizzonti e anche l’hobby. Poi ad un certo punto mi è venuto in mento di far partecipe anche gli altri di questa passione di questo hobby, perché tanti mi chiedevano come fai, dove ascolti, etc. esisteva molto poco nel mondo dell’editoria, e c’erano qualche piccola fanzine, qualche rivista e qualche ciclostilato,  forse c’erano dei vecchi libri ma niente di pratico e di agile,  così mi è venuto in mente insieme a mio fratello Emanuele, di buttar giù qualcosa per spiegare esattamente agli altri che vuol dire ascoltare e fare radioascolto, per ascoltare i segnali, i suoni e il respiro di tutto il mondo.

 

Ecco quindi il tuo primo ascolto quanto tempo fa è avvenuto?

 

Si parla di una trentina d’anni fa…

 

Con le onde corte, con trasmissioni in Italiano…

 

Si perché la domenica la RAI trasmetteva in onda corta (la RAI International di adesso)  faceva  le partite per gli emigranti.

 

Quindi eri pronto a seguire la tua squadra del cuore dalle onde corte….

 

Certo! Poi da lì è iniziata la passione per seguire le notizie in diretta, sai a quei tempi non c’erano satelliti e niente, per ascoltare dei discorsi di cultura… Quando poi sono tornato in Italia mi ascoltavo le commedie in diretta dalla BBC.

 

Poi parlavi di ciclostilati, quindi ha vissuto tutto il periodo di  quando c’era Rivista Onde Corte, quei bollettini…

 

Si proprio quelle, che si rivolgevano ad un ristretto numero di persone,  che sapevano come ricevere queste radio. Invece spiegando questo hobby  all’editore Mondadori, lui ha detto facciamo un libro ed ecco così come è nato il primo “I segreti della radio”.

 

Ecco quindi dalle riviste ciclostilate che affrontavano il discorso sul radioascolto da un punto di vista tecnico, siamo passati a dei veri  e propri libri rivolti a tutti come quelli  della Mondadori.

 

Si perché tra l’altro in quel periodo c’erano nelle case ancora dei ricevitori per onde corte domestici per cui io ho cercato di spiegare alla generalità che non bastava ascoltare le onde medie e FM, ma bastava andare sulle onde corte e  provare a vedere e sperimentare mettendo un filo, una antenna, quello che si ascoltava. Così è successo, che abbiamo tirato dentro nell’hobby un  sacco di nuovi ascoltatori.

 

Vuoi spiegarci un po’ più nei dettagli del tuo rapporto con Mondadori, come mai ti ha detto di si su un argomento che forse potesse non interessare tutti quanti?

 

Forse perché loro, avevano la collana degli OSCAR, dove volevano fare una panoramica sui vari hobby,  su tutte le varie tecniche, per cui non avevano nulla sulla radio e hanno deciso  di fare questo tentativo. Che poi è stato fruttuoso perché mi pare fossimo partiti con 3/4mila copie, poi abbiamo fatto diverse ristampe, sei o sette, per un totale di 30mila copie, che è una cosa mostruosa se pensiamo ad un hobby di questo tipo ecco.

 

Quindi 30mila copie per “I segreti della radio”.

 

Esatto, in dieci anni è stato ristampato più volte, e la loro distribuzione  già allora  in quei tempi era capillare, nel senso che arrivavano anche nelle edicole, per cui il libro era davvero dappertutto. Poi credo che questo libro sia stato quello che ha fatto nascere gruppi, l’hobby in tante persone… Ad esempio mi ciceva il direttore della RADIRIVISTA, nonché segretario generale dell’Associazione Radioamatori Italiana, il dott.Ambrosi,  mi diceva che un giorno in edicola aveva visto questo libro lo ha comprato  e da lì è nata la passione per la radio…

 

Ecco 30 mila copie vendute per questo libro…e non ci stupiscono fatti più recenti, ovvero di  siti web di più o meno noti club di radioascolto italiani, che denunciano oltre 12/30 mila visitatori, allora tutto sommato la radio crea ancora molto interesse?

 

Evidentemente si, riesce ancora in qualche modo.  Magari poi è tutta gente che non fa vita attiva, non si iscrive alle associazioni però è tutta gente che c’è.

 

Ecco cosa possiamo dire a proposito del futuro della radio in relazione all’avvento delle nuove tecnologie?

 

Mah, credo ci sarà una grossa divisione fra i veri e propri Dxers, quello che ancora vogliono effettuari ascolti con la ionosfera in onda corta, e invece come è sempre stata questa divisione, ma sarà ancora più netta, e invece chi vuole fruire dei programmi  ascoltati via radio. Allora questi che fruiscono del messaggio del segnale, della musica e di quello che ricevono, sicuramente passeranno tutti al satellite e riceveranno tutto in stereofonia, e quindi piacevolmente a casa riceveranno tutto il mondo. Mentre invece i tecnici saranno un po’ meno, sempre con  l’aiuto di internet, e di quello normale, tradizionale via etere, di ricevere i segnali più lontani e più strani.

 

Cresce soprattutto in America il numero di quanti ascoltano la radio su INTERNET, come pensi che il fenomeno possa svilupparsi qui in Italia?

 

Certo sicuramente come al solito in America le dimensioni del fenomeno è talmente vasto che poi arriverà anche qui. Bisogna pensare che ormai quasi tutti, non dico la generalità ma quasi tutti, i radioamatori e radioascoltatori hanno un computer…

 

Però diciamo che la radio cambia soltanto canale di emissione, ma la sua antica tradizione rimane di poter fare altre cose mentre la si ascolta….

 

Certo infatti questa è la validità della radio in auto ad esempio, quello rimane sempre. Tra l’altro vedremo coi satelliti, purtroppo il mercato non lo fa più. Ma abbiamo fatto degli ascolti in auto con il ricevitore ad onde corte con l’antennina dell’autoradio.

 

Te ti sei occupato anche di CB, dove ci fu una vera e propria esplosione in Italian negli anni ’70…

 

Si, sono stato anche lì fra i  fondatori della FIR CB, il primo movimento d’opinione, eravamo ai tempi perseguitati dall’escopost che con le loro antenne andavano in giro per la città a Milano a cercarci perché evidentemente trasmettavamo in modo piratesco. Siamo stati denunciati e poi alla fine il pretore mandò tutto alla Corte Costituzionale, e la Corte decise che avevamo ragione, e avevamo il diritto di manifestare la nostra opinione anche via radio e quindi questo è stato i primordi della CB ed anche della radio commerciale, nel senso che con la nostra sentenza piano piano si è fatto largo per le prime emittenti FM, e l’avvento delle radio e TV commerciali che esistono adesso.

 

Te hai scritto numerosi libri, hai in cantiere qualche altra pubblicazione, che  stai scrivendo?

 

Quello che volevo fare era di cercare magari di vedere se si riusciva a ripetere e aggiornare “I segreti della radio” però ampliandolo con le nuove tecnologie. Sto cercando di rimettere a posto il libro sulle Utility, anche se non ho molto tempo come una volta per effettuare ascolti e quindi faccio un po’ fatica ad aggiornare le cose, però comunque pian piano sto macinando ed inventando altre cose.

 

Come sono i tuoi rapporti ora, con le varie associazioni italiane tipo l’AIR, il Co.RAD. ed altri bollettini che si editano su quest’hobby.

 

Adesso diciamo che ci sono rapporto di amicizia, io scelgo tutti da dietro, ogni tanto do qualche consiglio, qualche dritta, ho fatto un po’ di parte attiva sia nell’Associazione Radioamatori (ARI) come consigliere a Milano, poi ho fatto il presidente dell’AIR/Associazione Italiana Radioascolto, nel periodo in cui ero più attivo, poi però mi sono un po’ defilato però sono sempre dietro ecco….

 

Chiudiamo con una battuta, che consiglio  daresti a chi si avvicina per la prima volta al radioascolto?

 

Di avere sicuramente una pazienza e poi di continuare ad esercitarsi ed ascoltare senza mai demoralizzarsi e soprattutto di sentire anche i contenuti delle comunicazioni, perché veramente è come un grande libro aperto, è una finestra sul mondo, ti crea una cultura che è incredibile.

 

E poi anche di leggere i tuoi libri naturalmente…..

 

Beh, certo…

 

Bene, grazie per essere stato con noi e a risentirci.

 

Grazie e buon lavoro a tutti.

 

Fin qui Manfredi Vinassa De Regny in collegamento telefonico con Sestri Levante in provincia di Genova.